Risale al 1892 la compilazione dei più antichi registri conservati nel nostro Archivio scolastico. Le lezioni si tengono nei locali delle scuole di S. Domenico e in altre sedi sparse in giro per la città. Le classi sono numerosissime.

Nel 1899 viene scattata la più antica fotografia che si conosca di una scolaresca ruvese e nel 1903 Bartolo Di Terlizzi, il più famoso educatore ruvese, inizia la sua carriera di insegnante!

Nel 1906 Il comune di Ruvo decide di costruire un nuovo Edificio Scolastico nei pressi del Convento dei Cappuccini, mentre  dal 1912 la Direzione didattica di Ruvo organizza corsi per cittadini analfabeti che vogliono emigrare negli U.S.A. Il 55% dei ruvesi non sa né leggere, né scrivere!

Il Consiglio comunale di Ruvo approva, nel 1913, il progetto dell’ingegner Egidio Boccuzzi per la costruzione del nuovo edificio scolastico, destinato ad accogliere 1200 bambini. Le chiavi del nuovo Edificio scolastico, intitolato al Principe di Piemonte, vengono consegnate al Direttore didattico Errico Gaetano per l’inizio dell’anno scolastico  1924-25, anche se si era cominciato ad utilizzare parzialmente  già nel 1922.

Nel 1925 il Consiglio comunale di Ruvo prende atto di un grave problema: il nuovo Edificio scolastico, dispone di 23 aule, ma per accogliere tutti i bambini iscritti ne servirebbero 60! Undici anni dopo il Direttore didattico denuncia ancora una volta al Provveditore che i locali dell’Edificio non bastano più ad ospitare tutti i bambini.

Dal 1937 nell’Edificio scolastico è installata una radio: gli alunni possono ascoltare i programmi radiofonici del regime fascista in classe, insieme ai maestri, fino al 6 novembre 1943, quando l’edificio scolastico viene occupato dai soldati inglesi.

Nel 1945 I soldati sgombrano l’Edificio scolastico. Gli spazi tornano finalmente ad essere utilizzati per l’attività didattica e nel 1948, in seguito alla nascita della Repubblica italiana, l’Edificio scolastico viene intitolato a Giovanni Bovio, filosofo e uomo politico (Trani 1837 – Napoli 1903). Pur non avendo frequentato regolarmente le scuole, si dedicò precocemente agli studi filosofico-letterari.

(Fonte:  Studi Rubastini. L’istruzione elementare a Ruvo di Puglia. I tempi, i luoghi, i protagonisti, a cura di Cleto Bucci, ed. Pro Loco Ruvo di Puglia, 2018).